• Lavorare da casa? Si può con lo Smart Working

    Sempre più aziende lo introducono. Ma è davvero vantaggioso? E come integrarlo nella propria azienda?

Sempre più aziende lo introducono. Ma è davvero vantaggioso? E come è possibile integrarlo nella propria azienda?

Lavorare da casa? Si può con lo Smart Working

Sempre più aziende lo introducono. Ma è davvero vantaggioso? E come è possibile integrarlo nella propria azienda?

Sono sempre di più le aziende ad aver introdotto lo Smart Working, o Lavoro Agile, nel proprio modus operandi, soprattutto in nord Europa e negli Stati Uniti. Ciò consente ai dipendenti di lavorare in remoto – da casa o da qualsiasi altro luogo – senza dover essere necessariamente presenti in ufficio.
Secondo il GWA (Global Workplace Analytics), due terzi degli impiegati sostengono di poter lavorare da remoto senza che questo influenzi negativamente il proprio operato. Inoltre il 36% dei lavoratori, potendo scegliere se lavorare da casa o avere un aumento di stipendio, opterebbe per la prima opzione.

Quali sono i vantaggi dello Smart Working?

In Italia si tende ancora a pensare che se non si passano almeno otto ore in ufficio non si possa essere produttivi e non si sia in grado di svolgere il proprio lavoro. Invece, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, molto spesso gli uffici sono luoghi di per sé poco efficienti:

La produttività degli impiegati “agili” beneficia di un incremento medio
del 15%.

il livello di attenzione di qualsiasi lavoratore non può rimanere ogni giorno ai massimi livelli per otto, nove o dieci ore consecutive e inevitabilmente parte del tempo passata in ufficio diventa in realtà tempo perso, tra distrazioni, chiacchiere con i colleghi, la visita a siti web di proprio interesse e le innumerevoli pause caffè.

Le ricerche effettuate dal Politecnico dimostrano che sono tre i maggiori vantaggi per le aziende che mettono in pratica lo Smart Working: miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e riduzione dei costi per gli spazi fisici.
Lavorando da casa si dà all’impiegato la possibilità di gestire al meglio il proprio tempo: in questo modo spesso la produttività aumenta pur mantenendo lo stesso monte ore. Prendendo ad esempio alcuni casi-pilota ben avviati di Smart Working seguiti dall’Osservatorio del Politecnico, la produttività degli impiegati “agili” ha subito un incremento medio del 15%.

Avendo più tempo da dedicare ad altre attività e riducendo i tempi di spostamento per recarsi al lavoro, il lavoratore sarà più sereno e si applicherà meglio anche al proprio lavoro.
Questi elementi contribuiscono a migliorare il benessere generale dei dipendenti e ad aumentare la motivazione e la soddisfazione.
Sempre secondo l’Osservatorio Smart Working si stima che il tempo medio risparmiato dagli Smart Worker sia di 60 minuti al giorno rispetto ai lavoratori tradizionali.

E per il datore di lavoro?

I vantaggi dello Smart Working però non sono solo per il lavoratore. Diamo un po’ di numeri: secondo i dati del già citato Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, in Italia sono 480.000 i dipendenti che lavorano con modalità di lavoro flessibile, numero che di per sé non è alto ma che evidenzia l’intenzione delle imprese italiane a muoversi in questa direzione.

Permettere ai propri dipendenti di lavorare da qualsiasi luogo desiderino è
utile a mantenere in azienda le migliori personalità e talenti.

Secondo Mauro Mordini, Country Manager di Regus Italia (che ha condotto un’indagine su questo tema), l’88% degli imprenditori intervistati sostiene che il lavoro flessibile sia positivo per la crescita dell’azienda, mentre il 78% sostiene che il permettere ai propri dipendenti di lavorare da qualsiasi luogo desiderino sia stato utile a mantenere in azienda le migliori personalità e talenti.
Sempre secondo Mordini (in base a delle ricerche di economisti indipendenti da Country Manager), entro il 2030 lo smart work potrebbe dare un valore aggiunto all’economia globale pari a 10 trilioni di dollari, oltre a far risparmiare 3,53 miliardi di ore per recarsi sul luogo di lavoro (sempre da qui al 2030).
Una chicca per gli appassionati di hi-tech: secondo Gartner, entro il 2021 il 25% dei digital worker avrà al suo servizio quotidiano un Virtual Employment Assistant, con un balzo del 22% in più rispetto a quanto previsto per il 2019. L’assistente virtuale che più darà una spinta in questa direzione sarà Alexa for Business di Amazon che permette ai lavoratori di delegare attività come pianificazioni di riunioni e operazioni logistiche.

Cosa fare per essere Imprese Smart

Per implementare e rendere efficace lo Smart Working in azienda è fondamentale essere attrezzati nel modo migliore per la Comunicazione Unificata. Ad esempio le sale riunioni dovrebbero avere la possibilità di accedere alla video conferenza e utilizzare un sistema di comunicazione e scambio dati on line che sia unificato, così che tutti i device in dotazione ai lavoratori siano connessi tra loro e possano scambiare velocemente e in modo sicuro informazioni in tempo reale.
La Comunicazione Unificata è una metodologia che unisce in un’unica applicazione tutte le modalità per comunicare: telefono, e-mail, testi, messaggi vocali e video conferenze.
ATR è l’azienda di Information e Communication Technology in grado di rispondere a tutte le esigenze delle imprese in ambito comunicazione. Con ATR come partner è possibile avere a disposizione un’unica piattaforma virtuale che racchiude tutti gli strumenti utili per comunicare all’interno del team e diventare Impresa Smart.

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